Il GeALab lavora in stretta sinergia con il Laboratorio di geofisica di Milano. Infatti, essendo necessario un approccio sempre più sistemico ai fenomeni che osserviamo, approccio che si opera tramite rilievi a differenti scale di analisi e con competenze il più possibile integrate, si è reso utile e necessario istituire una vera e propria “Piattaforma metodologica per la geofisica applicata”.
Essa è tale da rendere possibile l’impiego delle risorse e della strumentazione in maniera scalare e modulabile, applicando un approccio multi-livello alle attività sulle quali possiamo o siamo già attualmente coinvolti.
La piattaforma si configura nelle due sedi territoriali che condividono sia strumenti, gestiti in parte localmente e in parte a livello d’Istituto, sia risorse e progetti, secondo le modalità di interazione e di lavoro di seguito sintetizzate:
1) PIATTAFORMA LIVELLO 0: è la configurazione base in cui ogni sede territoriale è utilmente impegnata in maniera indipendente in Progetti territoriali.
2) PIATTAFORMA LIVELLO 1: è una delle configurazioni in cui è prevista la partecipazione di entrambe le sedi territoriali ai progetti.
È tale da garantire l’attività di programmazione della fase pre-competitiva indirizzata alla partecipazione a Progetti con un TRL (Technology Readiness Level o livello di maturità tecnologica) intermedio (da 3a 6), tramite proposizione di attività di sviluppo sperimentale o metodologico congiunto e condiviso, anche su aree estese. Alcune attività sono state già avviate con lo scopo di finalizzare la condivisione e la messa a sistema delle competenze: Progetto AMATRIX; picking ed interpretazione dei dati di sismica a riflessione ottenuti nell’ambito del progetto CROP; analisi congiunta dei dati di Down Hole.
A questo livello, anche tramite la messa a sistema della strumentazione in possesso delle differenti sedi, è possibile organizzare campagne di acquisizione dati in modalità “mirroring” (i.e., replicando le stesse tecniche di acquisizione parallelamente in più siti differenti), in modo da poter condurre molti rilievi geofisici in brevissimo tempo.
Questa configurazione risulterebbe particolarmente efficace in occasione di eventi sismici (anche per valutazioni multi-rischio e individuazione di possibili effetti a catena) in cui fosse richiesto il supporto del Dipartimento DSSTTA per la definizione degli effetti di sito attesi sull’ambiente costruito oppure per la partecipazione o per la presentazione di progetti di ricerca e industriali di grandi dimensioni (per impegno di risorse e strumentazioni).
3) PIATTAFORMA LIVELLO 2: è la seconda delle configurazioni in cui è prevista la partecipazione di entrambe le sedi territoriali ai progetti per i quali è richiesto lo sforzo sinergico più elevato, in cui la piattaforma assuma la forma di un vero e proprio “Laboratorio di idee”. Si tratta di una configurazione tale da garantire attività caratterizzate da un TRL più elevato (da 7 fino a 9), con possibilità di sviluppo di prototipi e di industrializzazione dei prodotti.