Relazioni tra tettonica e deformazioni gravitative: un esempio dall'appennino settentrionale

diluzio_frana_poggio_baldi.jpg 25 Febbraio 2021

Relazioni tra tettonica e deformazioni gravitative: un esempio dall'appennino settentrionale

Scritto da Redazione IGAG -News

Nelle deformazioni gravitative profonde di versante (DGPV) intere porzioni di dorsali montuose sono soggette a lente deformazioni (mm/y) e allo sviluppo di elementi morfologici quali raddoppi di cresta, trincee, scarpate e contro-scarpate, graben, fenomeni di buckling e bulging (rigonfiamenti ai piedi del versante). In diversi contesti geologici una DGPV può evolvere in eventi di frana catastrofici che mobilizzano ingenti volumi di materiale roccioso (milioni di m3).Diversi studi condotti nell’Appennino centro-settentrionale hanno permesso di comprendere meglio la natura di questi fenomeni e di inserirli nel quadro dell’evoluzione morfogenetica della catena. In questa linea si inserisce il presente lavoro, frutto di una collaborazione scientifica tra il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università “Sapienza” di Roma, la società Nhazca s.r.l. che opera nel campo del telerilevamento e monitoraggio, e il CNR-IGAG.

In sintesi, lo studio dimostra come le geometrie deformative ereditate dalla tettogenesi mio-pliocenica possano predisporre lo sviluppo di deformazioni gravitative. Nei dintorni del paese di Corniolo, in Emilia Romagna, lungo il corso del Fiume Bidente, il versante montuoso che ospita la grande frana di Poggio Baldi (1914, 2010) è composto da una sequenza di arenarie e peliti strutturata in una fault-propagation fold il cui assetto si é modificato per l’enucleazione di breakthrough thrusts. Diversi elementi morfologici indicativi di una DGPV attiva sono confinati nel settore di backlimb, laddove le rotazioni dei dip-panels e le eterogeneità litologiche hanno guidato la formazione di compound e rotational sagging.

L’incisione del fiume Bidente tra il Pleistocene medio e l’Olocene viene riconosciuta invece come il fattore di controllo dinamico sul continuo sviluppo della deformazione, a causa del progressivo deconfinamento laterale del fondovalle. Infine, tramite l’applicazione di moderne tecniche di telerilevamento (fotogrammetria aerea da SAPR, Sistemi a Pilotaggio Remoto) nella zona di distacco della frana si é arrivati alla stima del volume distaccatosi nel primo evento del 1914 (1∙106 m3) attraverso un meccanismo di rock wedge sliding.

Si consolida con questo studio l’ipotesi che le DGPV siano processi che avvengono ad una scala temporale comparabile a quella dei fattori predisponenti (tettogenesi, vulcanismo, uplift regionale) e di controllo dinamico (erosione morfo-selettiva, dinamica fluviale, deglaciazione, etc), riducendo il significato di fenomeni transienti quali terremoti, eventi atmosferici o modificazioni antropiche. Ulteriori studi dovranno concentrarsi sulla distribuzione regionale delle DGPV nella catena appenninica per comprendere la distribuzione spaziale di questi fenomeni.

In figura: Area di distacco della grande frana di Poggio Baldi (2010) in corrispondenza del backlimb della fault-propagation fold (geometria a kink).

Bibliografia di riferimento

Di Luzio E., Saroli M., Esposito C., Bianchi-Fasani G., Cavinato G.P., Scarascia-Mugnozza G. (2004). The influence of inherited structural framework on deep-seated gravity deformation phenomena: the fault-bounded Majella anticline (central Apennines, Italy). Geomorphology, 60, 417-432. doi: 10.1016/j.geomorph.2003.10.004.

Bianchi Fasani G., Di Luzio E., Esposito C., Martino S., Scarascia Mugnozza G. (2011). Numerical modelling of Plio-Quaternary slope evolution based on geological constraints: a case study from the Caramanico Valley (Central Apennines, Italy). In: Jaboyedoff, M. (ed.) Slope Tectonics. Geological Society, London, Special Publications, v. 351; p. 201-214, doi: 10.1144/SP351.11. ISBN: 978-1-86239-324-0.

Bianchi Fasani G., Di Luzio E., Esposito C., Evans S.G., Scarascia Mugnozza G. (2014). Quaternary, Catastrophic Rock Avalanches in the Central Apennines (Italy): Relationships with Inherited Tectonic Features, Gravity-Driven Deformations and the Geodynamic Frame. Geomorphology, 211(5), 22–42. doi:10.1016/j.geomorph.2013.12.027.

Esposito C., Di Luzio E., Scarascia Mugnozza G., Bianchi Fasani G. (2014). Mutual interactions between slope-scale gravitational processes and morpho-structural evolution of central Apennines (Italy): review of some selected case histories. Rendiconti Lincei. Scienze fisiche e naturali, 25(2), 161-155. doi: 10.1007/s12210-014-0348-3.


E’ online l’articolo: Esposito C., Di Luzio E., Baleani M., Troiani F., Della Seta M., Bozzano F., Mazzanti P. (2021). Fold architecture predisposing deep-seated gravitational slope deformations within a flysch sequence in the Northern Apennines (Italy). Geomorphology, 380, 107629. https://doi.org/10.1016/j.geomorph.2021.107629.

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