Si avvia a conclusione il progetto "Magic wHand"

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Si avvia a conclusione il progetto "Magic wHand"

Scritto da Redazione IGAG -News

Si avvia a conclusione il progetto “Magic wHand”, finanziato dalla Regione Lazio con fondi POR-FESR 2014-2020 a cui il CNR-IGAG partecipa in partenariato con alcune società del Tecnopolo Tiburtino (Spaceexe e UrbyetOrbit) specializzate nella progettazione e sviluppo di applicazioni e dispositivi di navigazione satellitare e telecomunicazione.

Il progetto è finalizzato alla realizzazione di un prototipo di device portatile per la fruizione e condivisione di contenuti tematici georiferiti in attività outdoor. Prevede, per la parte scientifica, lo studio multidisciplinare degli elementi di rilievo presenti lungo il tracciato dell’antica Via Cecilia, una diramazione della consolare Salaria che congiungeva Interocrium (Antrodoco) ad Amiternum e Castrum Novum (Giulianova) attraversando il territorio che si estende dal Monte Nuria al Monte Giano, nel cuore dell’Appennino Laziale Abruzzese.

Ricercatori dell’IGAG, in collaborazione con archeologi del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali (DILBEC) dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, stanno completando i rilievi e le indagini di terreno, che hanno permesso di ricostruire la complessità delle interazioni tra la costruzione dell’arteria e gli elementi naturali del paesaggio, in termini di modificazioni antropiche, reperibilità delle materie prime e disponibilità della risorsa idrica.

Referente scientifico CNR-IGAG: Emiliano Di Luzio.

Collaboratori: Daniela Guglietta, Francesco Pennica.

Keywords: Geoarcheologia, Geoheritage, Antiche Vie dell’Appennino.

Muratura di sostruzione della Via Cecilia in opera poligonale rinvenuta nella parte bassa delle gole di Antrodoco e realizzata con materiale lapideo proveniente da aree di cava aperte nelle dolomie triassiche in affioramento alla base di Monte Giano.

Immagine da drone del taglio rupestre entro le dolomie triassiche nella parte alta delle gole di Antrodoco, inciso per permettere il passaggio della via verso est in direzione di Aminternum

Castrum di Piscignola (XII sec. A.D.). Eretto dopo la conquista norman­na della regione (1167), partecipò nel 1254 alla fondazione della città dell’Aquila. Si trova al margine settentrionale del massiccio carbonatico del Monte Nuria, all’interno di un bacino di pull-apart dove si sono preservati i termini argilloso-arenacei del flysch miocenico. Le sorgenti dovute al contrasto di permeabilità tra le diverse formazioni geologiche favorirono lo sviluppo dell’insediamento e l’allevamento ittico. Sullo sfondo il Monte Terminillo.