I seamount favoriscono o impediscono la genesi dei megaterremoti?
E’ online l’articolo “Seamount Subduction and Megathrust Seismicity: The Interplay Between Geometry and Friction“, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, da un gruppo di ricercatori di università italiane e straniere e dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR.
I seamount sono onnipresenti sui fondali delle placche in subduzione. Durante il processo di subduzione, i seamount vengono schiacciati tra la placca superiore e quella in subduzione lungo una superficie detta faglia di subduzione. E’ proprio lungo questa faglia che si enucleano i più grandi terremoti che si verificano sulla Terra. Tuttavia, è ancora argomento di dibattito quale sia il ruolo dei seamounts nella genesi dei megaterremoti perché le osservazioni disponibili supportano ipotesi contrastanti che attribuiscono loro sia il ruolo di innesco che di arresto di tali eventi. Nel lavoro pubblicato su GRL sono stati utilizzati degli esperimenti analogici che consentono di riprodurre i mega-terremoti che si enucleano lungo la faglia di subduzione in scala spazio-temporale ridotta. I risultati sperimentali supportano uno scenario dove i seamount agiscono principalmente da inibitori per la propagazione della rottura sismogenetica della faglia di subduzione, limitando quindi le magnitudo massime. Gli esperimenti suggeriscono anche che i seamount potrebbero influenzare il tempo di ricorrenza dei grandi terremoti.
L’articlo è consultabile open access al seguente link:
https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1029/2022GL102191
AUTORI: Irene Menichelli, Fabio Corbi, Silvia Brizzi, Elenora van Rijsingen, Serge Lallemand e Francesca Funiciello
RIVISTA: Geophysical Research Letters, 50, e2022GL102191